mercoledì 26 dicembre 2007

Proposte per il Piano di Governo del territorio del Gruppo Consiliare del PD

NUOVO PGT DEL COMUNE DI BUSTO ARSIZIO – AVVIO DEL PROCEDIMENTO

Per iniziare questo documento occorre fare una premessa che è anche una domanda: ma che idea ha il comune di Busto sul suo territorio?
Questa domanda non è provocatoria ma è sintomo della situazione del governo cittadino che di fronte all’avvio della discussione del più importante strumento di governo del territorio della città dei prossimi vent’anni non ha trovato necessario dire ai suoi cittadini cosa pensasse del futuro della propria città.
Nessun documento è stato presentato dall’amministrazione in allegato all’avviso di avvio del PGT.
Chi governa la nostra città sembra non abbia idea di quello che deve essere il futuro del territorio di Busto.
Inoltre è totale l’assenza di un rapporto tra l’amministrazione e la città nelle sue diverse forme. Quartieri, associazioni, singoli cittadini non hanno potuto confrontarsi con l’amministrazione su questo tema. Solo la buona volontà di alcuni “cittadini impegnati” ha consentito qualche sporadica presentazione del comune. Nel 1974 l’allora amministrazione comunale fece assemblee in tutti i quartieri del territorio per la presentazione dell’allora PRG.
Una situazione sconsolante che ci porta ad una serie di considerazioni che potranno sembrare polemiche ma sono solo il frutto dell’assenza di chi è stato indicato democraticamente dagli elettori a governare questi processi.
Negli ultimi trent’anni, periodo di vigenza dell’attuale PRG, si è assistito ad uno sviluppo molto consistente dell’edilizia residenziale e di altre funzioni produttive e terziarie; tutti questi nuovi insediamenti non hanno trovato una adeguata dotazione di servizi pubblici.
Obbiettivo strategico del PGT dovrà essere il recupero di dotazione pubbliche e di servizi che possano riqualificare l’ambiente urbano e migliorare la qualità della vita

1 - Busto e il suo ambiente

Busto Arsizio si trova in un territorio fortemente compromesso.
In questi anni la totale assenza di una politica urbanistica che abbia coordinato mobilità, crescita del tessuto residenziale e produttivo, ha portato una gravissima compromissione del nostro territorio andandoci a posizionare tra le aree più inquinate d’Europa.
Dobbiamo cambiare metodo.
Il territorio, l’ambiente sono stati fino ad oggi temi poco dibattuti nella loro logica complessiva ma che presi singolarmente (inquinamento, traffico, smaltimento rifiuti etc.) individuano chiaramente i maggiori problemi sui quali oggi dovrebbe dibattere la politica del nostro comune.
L’avvio del PGT consente di provare ad avviare un percorso non solo tecnico ma anche culturale trovando quei meccanismi che consentano la crescita equilibrata del nostro territorio in rapporto con la qualità della vita dei nostri cittadini.
L’avvio del PGT dovrà sicuramente parlare di abitanti, tessuto produttivo, mobilità sostenibile, utilizzo di energie rinnovabili.

2 - Busto e il territorio circostante

Questi temi non possono non partire se non da un esame attento della situazione che attraversa la nostra zona e il territorio circostante.
Il PRG degli anni settanta non ha sicuramente risposto, con le sue revisioni degli anni 90, alle trasformazioni sociali ed economiche che la nostra città ha vissuto in questi anni portando l’intero territorio ad una paralisi interna (piani particolareggiati) ed esterna (congestione aree commerciali) del proprio sviluppo.
Il nuovo PGT è strumento troppo legato alle strategie di pianificazione dei singoli comuni ma oggi è l’unico strumento che consente di iniziare alcuni ragionamenti.
Ragionamenti che devono portare ad affrontare la discussione attraverso l’analisi del contesto sovracomunale del nostro territorio per capire come possano essere inserite le nostre scelte rispetto alle trasformazioni attuate dai comuni confinanti.
Trasformazioni che in questi anni hanno voluto dire per Busto gravi compromissioni del territorio con aumento del traffico, dell’inquinamento e forti cementificazioni di aree (centri commerciali).
E’ chiaro quindi che la nostra amministrazione non può pensare ad un avvio della procedura senza essersi confrontata con i comuni dei territorio confinanti. Quale sarà il rapporto tra il nostro PGT e il PTCP provinciale?

2 - Busto oggi

Le proposte iniziali per la stesura del documento di piano non possono partire senza che l’amministrazione fornisca una serie di dati sulla situazione del territorio con i quali poter iniziare un ragionamento scientifico dei problemi e dei bisogni del territorio. L’analisi non può mancare di dati sull’attuale numero abitanti, i flussi migratori; l’occupazione, l’economia prevalente, le industrie, la situazione ambientale.
Questi dati devono dare spiegazione della “qualità della vita” che oggi vivono i cittadini di Busto e quali siano i problemi principali su cui intervenire attraverso delle scelte di trasformazione per il nostro territorio.

3 - Busto e le infrastrutture

Busto si trova in una situazione infrastrutturale che la pone potenzialmente ad essere strategica nel quadro delle mobilità e della crescita economica di un territorio più vasto del proprio perimetro comunale. La presenza di autostrade, ferrovie e aree industriali sono potenzialmente sintomo di grandi occasioni di sviluppo. Le mancate scelte di questi anni hanno portato il nostro territorio a confrontarsi con gravi situazioni di degrado (piano d’area delle nord) e rallentamenti sulla realizzazione delle infrastrutture (collegamenti ferroviari e viabilità delle zone produttive) che hanno compromesso il territorio dal punto di vista sociale ed ambientale.
Inoltre rimane emblematica la situazione della zona industriale di Sacconago. Tra le più grandi aree industriali della Lombardia è ancora, dopo vent’anni, senza un centro servizi per le imprese.

4 - Mobilità

Particolare attenzione dovrà quindi avere il tema della mobilità:
In questi anni la mancata realizzazione del piano urbano della mobilità e del piano di trasporto pubblico ha impedito di analizzare i problemi della mobilità non consentendo alcuna soluzione alle gravi questione del servizio di trasporto pubblico svolto da Agesp Trasporti e non realizzando alcun collegamento diretto tra la zona produttiva di Sacconago e l’Autostrada dei laghi.
Inoltre la mancata realizzazione di una strada urbana di grande importanza all’interno degli abitati di Madonna Regina, Redentore e Beata G. ha relegato questi quartiere a triste periferia del territorio comunale.
Inoltre va pensata una mobilità più ambientale con la realizzazione di un piano di piste ciclabili su tutto il territorio comunale attribuendo alle urbanizzazioni primarie vincoli che portino a prevedere ove possibile la realizzazione di strade che prevedano da subito la realizzazione di piste ciclabile con uno standard unico per tutto il territorio.

5 – Alcune proposte

Nella stesura del nuovo PGT si dovrà, secondo noi, tenere conto di alcune indicazioni:
- dovrà essere istituito in maniera serie ed efficace l’ufficio di piano per creare un coordinamento tra interesse pubblico e interesse privato;
- il piano dovrà dare importanza alla salvaguardia del verde soprattutto negli ambiti che coinvolgano zone sovracomunali;
- occorrerà verificare gli attuali standard esistenti (27 mq per ab.) facendoli rispondere a precise esigenze pubbliche attraverso il piano dei servizi (scuole, aree verdi, parcheggi);
- si dovrà tendere ad maggiore “equilibrio ambientale” nell’indicare le volumetrie da realizzare nelle aree edificabili a confine con zone verdi e agricole;
- dovrà cessare il consumo di territorio prediligendo l’utilizzo delle aree dimesse;
- per quanto riguarda i centri storici i piani integrati di intervento non potranno essere l’unico strumento. Il piano delle regole e il piano dei servizi dovranno essere strumenti efficaci per queste particolari situazioni della città;
- nel piano delle regole si dovrà rivedere l’obbligo dei portici che non dovrà essere esteso indiscriminatamente su tutto il territorio comunale;
- il piano dovrà prevedere un potenziamento delle aree a edilizia convenzionata e pubblica a canone sociale.

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